San Giovanni in Fiore

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La creatura di Gioacchino

San Giovanni in Fiore è una città della provincia di Cosenza e lega tutta la sua storia alla figura del suo illustre abate, Gioacchino Da Fiore.  E’ il centro più antico e importante della Sila. Conta circa 17 mila abitanti. Le origini di questa città risalgono alla fine del 1100 d.C. Nacque come piccolo centro di servizio al Monasterium Florense fondato da Gioacchino Da Fiore nel 1189. Oggi è un’importante e attiva cittadina della Sila.
San Giovanni sorge a 1170m/slm, sul lato orientale dell’altopiano silano. La maggior parte del territorio rientra nell’area del Parco Nazionale della Sila, facente parte della comunità montana silana. E’ un territorio caratterizzato da foreste, boschi, fiumi e laghi artificiali.

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Tra questi boschi incantati regna un’atmosfera di tranquillità e area purissima e trovano spazio due grandi laghi artificiali: il lago Ampollino e il lago Arvo. Tra i fiumi invece che attraversano il comune ritroviamo: il Neto, il fiume Arvo, il Garga.

"Il Calavrese abate Giovacchino, di spirito profetico dotato"

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Gioacchino Da Fiore, nato a Celico nel 1145, fu citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Paradiso XII, 139-141),e collocato nel cielo del Sole per la sapienza del suo spirito profetico. Fu un importante teologo, scrittore e fondatore dell’Abbazia, autentico tesoro di arte e di cultura. Fu un monaco austero che profetizzò l’avvento di una nuova era nella storia dell’umanità. Le sue previsioni fissavano per l’anno 1260 l’inizio della cosiddetta età dello Spirito Santo caratterizzata da un clima di amore e di solidarietà reciproca. Il fulcro del pensiero di Gioacchino è la Trinità di Dio, non solo nella sua interpretazione divina ma terrena e cronologica. Mentre il Vecchio e il Nuovo Testamento segnano due epoche identificate come il passato e il presente, il futuro sarà l’epoca dello Spirito Santo.

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Il Medio Oriente fu una tappa fondamentale per la vita e la conversione di Gioacchino. Qui approfondì la conoscenza scientifica e filosofica, oltre che spirituale: matematica, astronomia, agricoltura e tecniche idrauliche e costruttive. Da qui importò in Calabria le molte tecniche che insegnò a coloro che divennero i suoi più stretti collaboratori e seguaci. Gli anni in Medio Oriente maturarono in lui una crisi che lo portò ad allontanarsi dal mondo materiale e abbracciare l’ideale monastico. Gioacchino Da Fiore è stato sicuramente un rivoluzionario del suo tempo. L’eredità lasciataci dall’abate calabrese che per secoli ha continuato ad influenzare numerosi movimenti mistici e religiosi, non si esaurisce soltanto nel tentativo di fornire un’interpretazione originale delle Sacre Scritture. L’elaborazione del suo pensiero e lo studio biblico non avvenivano nelle aule delle celebri università medievali o nelle biblioteche dei grandi monasteri, ma in tuguri sperduti sui monti della Sila, lontanissimi dalle vie di comunicazione.

A pitta 'mpigliata, dolce tipico di San Giovanni in Fiore

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E’ il caratteristico dolce originario di San Giovanni in Fiore preparato durante le festività natalizie. Il nome “pitta” significa schiacciata e deriva dall’ebraico. È un dolce secco e richiede una preparazione piuttosto lunga. Secondo la ricetta originale occorrerebbero due giorni per la preparazione. E’ un’originale alternativa da proporre al classico panettone. Ingredienti per l’impasto della pitta ‘mpigliata – 500g di farina 00 – 250ml di olio – 250ml vino moscato o vermouth – 50ml di succo di arancia o di mandarino – 1 cucchiaio di liquore di anice – 1 cucchiaio di liquore strega – 1 pizzico di sale. Occorrente per il ripieno – 500 g di noci sgusciate – 500 g di uva sultanina – ½ cucchiaio da tè di chiodi di garofano macinato – ½ cucchiaio da tè di cannella – 1 cucchiaio di liquore Strega – 1 cucchiaio di anice – 1 cucchiaio di mandarinetto – 50ml di succo di arancia – 1 pugno di zucchero
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Curiosità

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Questo dolce si preparava già nel 1700 come dolce nuziale e ne dà testimonianza un documento datato al 1728 di San Giovanni in Fiore in cui si sottolineavano gli obblighi che dovevano essere osservati dai coniugi e le rispettive famiglie in occasione delle nozze:
“A FAR LA BOCCA DOLCE AI COMMENSALI PENSERA’ LA FAMIGLIA DELLO SPOSO, CHE A FINE PRANZO DOVRA’ OFFRIRE LA PITTA ‘MPIGLIATA PREPARATA ANZITEMPO CURANDO CHE LA STESSA SIA DI FINEZZA GIUSTA “
Ogni anno a San Giovanni in Fiore si svolge una manifestazione a cui partecipa l’intero paese per battere il record della pitta ‘mpigliata più lunga.